In occasione del Giffoni Festival, l’Officina del Sole, il fan club dei The Sun, ha rivolto una dedica a 4 ragazzini di Mosul – ospiti della manifestazione – che in Iraq vivono da rifugiati a causa delle barbarie perpetrate dai terroristi del califfato.
“Per prima cosa vorrei ringraziare la rock band dei The Sun per questo dono, penso che questo video sia fantastico e un’ispirazione per andare avanti… Mi ha rallegrato più dei regali che ho ricevuto per il mio compleanno e sono veramente contenta che ci siano persone che, anche se sono così lontane da noi, ci pensano, ci supportano e credono in noi.”
Queste le commoventi parole di ringraziamento della piccola Basma, 12 anni, che assieme ai coetanei Dilan, Aneeta e Dana è stata ospite dell’ultima edizione del Giffoni Film Festival, grazie a un’iniziativa di solidarietà promossa dal Ministero degli Esteri italiano in Iraq e felicemente accolta dalla giuria della manifestazione dedicata al cinema per ragazzi. L’anno scorso i 4 giovanissimi iracheni furono costretti a fuggire dalle loro case a Mosul assieme alle famiglie e a migliaia di altri civili perseguitati, perché cristiani.
Una storia che non ha lasciato indifferenti i The Sun, che quest’estate avevano scelto di anticipare l’uscita del nuovo album Cuore Aperto pubblicando Le Case di Mosul, canzone in difesa della libertà religiosa ispirata proprio alle drammatiche vicende dei profughi della Piana di Ninive.
La band ha quindi deciso di registrare un videomessaggio di solidarietà, in seguito al quale i ragazzi del fan club hanno voluto rivolgere ai 4 giovani iracheni una versione speciale di #credointe (tradotto per l’occasione nell’arabo “o minu bika” / ؤمن بك#) la dedica che a giugno, riprendendo i temi de Le Case di Mosul, aveva creato un caso di viralità a partire dalla community dei The Sun.
La raccolta di tutti i contributi arrivati dall’Officina del Sole è un esempio di messaggio positivo nato da un’aggregazione spontanea attorno a temi umanitari e veicolato dalla rete, oltre che un tentativo concreto di mettere in comunicazione ragazzi di culture diverse, come testimoniano i ringraziamenti arrivati via mail dall’Iraq.
A testimoniare il senso dell’iniziativa bastano forse le risposte integrali di Basma, Dilan, Dana e il significativo commento finale di Martin N. Niqola, il professore che li ha accompagnati durante l’esperienza al Giffoni:
“1st I would like to thank the rock band (the Sun) for this gift I think this video is pretty amazing and it inspired me to go forward… It makes me happy more than the gifts I got on my birthday and I am too happy that there are some people who are faraway from us but still think about us support us and believe in us.”
Basma Bazzue
“I would like to thank the Italian rock band “The Sun” for their song titled Mosul’s homes, which talk about the importance of their voice to defend human rights and religious freedom, beside our friends and family. I appreciate this gift which I really like it so much and I will thank again the rock band and all who supported us for their song and the gift.”
Dilan Hakeem
“First of all i need to thank the band (THE SUN) the song that they sing the Mosul homes and thank you for encouraging us to go forward and to help people in need as they help us to go more forward and I really like the video that they made for make us smile or happy.”
Dana Qas Elias
“I would like to thank anyone helped us to draw big smiles on these children faces, may the almighty God bless all who is keep working to show the suffers of our people to the world community.”
Martin N. Niqola
Una risposta che rappresenta una gratificazione molto particolare per tutti i ragazzi che hanno partecipato e per i The Sun, raggiunti dalla notizia durante il Cuore Aperto Tour 2015:
“Per quanto si tratti di semplici parole, il risultato è che riescono a farci sentire più vicini a tutti coloro che vogliono far sentire la propria voce e lottare in difesa dei diritti umani basilari, come la libertà religiosa. Pertanto, le parole di questi ragazzi iracheni valgono forse più di qualsiasi riconoscimento artistico o posizione raggiunta nelle classifiche di vendita” ha commentato Francesco Lorenzi, cantante della band. “Attualmente i quattro ragazzi iracheni sono tornati a vivere nel quartiere cristiano della città di Erbil, nella parrocchia di Sant’Elia, assieme a molti altri profughi, coetanei e non. Il nostro è solo un piccolo segno di solidarietà ma speriamo serva come segno tangibile di presenza, un augurio di serenità per i bambini iracheni che dà motivazione a tutti coloro che hanno bisogno di resistere.”
Per far arrivare il tuo contributo guarda il video e usa i tuoi canali Facebook, Twitter e Instagram per fare una dedica con # e tag dell’iniziativa lanciata dai @TheSunMusic.